La vista di un acquario con pesci colorati che guizzano tra gli steli di piante rigogliose: una esplosione di tonalità di verde, arancio e rosso che si muovono in sincronia, cullate dalla corrente.

Chi non vorrebbe avere una vasca del genere?

Oltre l’indubbio effetto estetico però, le piante svolgono diverse funzioni essenziali nella gestione dei nostri acquari d’acqua dolce. Possono servire da barriere visive e da ripari, per ospitare un pesce stressato dalle troppe attenzioni di un esemplare territoriale o da nursery per ospitare le prime ore di vita di pesci o gamberetti.

La funzione più importante di tutte però, è quella legata al controllo degli inquinanti.

Per comprendere come le piante ci possono dare una mano nel gestire i Nitrati e i Fosfati prodotti dal metabolismo dei pesci dobbiamo però fare un passo indietro, cercando di capire (molto in sintesi) come una pianta assorbe i nutrienti.

Un passo indietro: come assorbono i nutrienti le piante?

La crescita e la salute delle piante dipendono strettamente dalle sostanze che hanno intorno quali l’acqua, l’anidride carbonica, la luce e dalla disponibilità di elementi nutritivi essenziali. Un elemento viene definito essenziale quando la sua assenza impedisce il completamento del ciclo biologico di una pianta.

Sulla base della loro concentrazione nei tessuti vegetali gli elementi essenziali sono suddivisi in macronutrienti e micronutrienti.

I primi (Carbonio, Idrogeno, Ossigeno, Azoto, Fosforo, Zolfo, Calcio, Magnesio, Potassio e Cloro) sono presenti a concentrazioni maggiori, mentre i secondi (Ferro, Manganese, Zinco, Rame, Boro e molti altri) a concentrazioni generalmente inferiori di oltre 10 volte.

A differenza delle piante terrestri, che hanno come fonte principale di nutrienti il suolo, quelle acquatiche riescono benissimo ad estrarre dall’acqua la gran parte delle sostanze di cui necessitano.

E qui viene il punto del discorso. Come i pesci, anche le piante d’acquario sono esseri viventi ed hanno bisogno di nutrirsi. Le regole con cui queste si nutrono, però, sono diverse da quelle che regolano l’assorbimento di cibo da parte degli animali.

Prima di tutto gli elementi devono essere presenti in forma disponibile, cioè tali da poter essere assunti dalla pianta e metabolizzati all’interno dei tessuti. Se le piante del nostro acquario hanno carenza di ferro non possiamo inserire un bullone in acquario. Il ferro presente nel bullone non è disponibile per essere assorbito. Stesso discorso vale per tutti gli altri macro e microelementi.

Bisogna poi considerare che le piante si nutrono seguendo la legge di Liebig, detta legge del minimo, secondo la quale il quantitativo di nutrienti assorbiti si livella in base all’elemento di cui c’è minore disponibilità. Per questo principio in acquario potremmo avere livelli di nitrati e fosfati alti e una buona luce, ma una concentrazione di anidride carbonica scarsa e le piante crescerebbero comunque lentamente, favorendo l’espandersi di specie di alghe più tolleranti a questi squilibri.

L’ultimo concetto è che l’assorbimento dei nutrienti e la loro disponibilità non sono stabili nel tempo, ma sono legati ad alcune caratteristiche chimico-fisiche dell’acqua come temperatura, condizioni di illuminazione, durezza e pH, oltre che alla fase di sviluppo della pianta stessa.

In generale possiamo dire che per supportare le piante nel loro processo di crescita dobbiamo fornirgli gli elementi di cui hanno bisogno, così come vengono nutriti i pesci dei nostri acquari.

Ecco come fornire alle piante tutti i nutrienti di cui hanno bisogno

Alla luce di quanto detto fino ad adesso, individuiamo una linea guida per mettere le piante nelle migliori condizioni anche in vasche non troppo spinte.

Se non siamo troppo esperti o non ci vogliamo complicare la vita con la scelta di fondi stratificati possiamo utilizzare anche fondi inerti ed inserire Amtra Flora Complex Caps nelle zone in cui verranno posizionate piante con un appartato radicale importante come Cryptocoryne.

Passando poi alla scelta dell’acqua, la maggior parte delle piante necessita per i propri processi di assorbimento una durezza dell’acqua compresa tra i 4 e i 6 punti di KH e un pH tendenzialmente neutro o leggermente acido. Per quanto riguarda la gestione dei cambi e gli altri aspetti ne abbiamo già parlato qui nell’articolo sull’acqua dell’acquario.

A seconda dell’illuminazione della vasca possiamo scegliere piante più o meno esigenti, ma se vogliamo vedere le nostre piante al massimo del loro splendore è consigliabile integrare anidride carbonica nel nostro acquario. La CO2 insieme a luce ed acqua è l’elemento base del processo della fotosintesi clorofilliana e quindi del processo che permette alla pianta di crearsi i “mattoni” per crescere. Per mantenere i livelli di erogazione stabile, consigliamo un impianto dotato di bombola usa e getta come Amtra CO2 System.

A questo punto, per chiudere il cerchio, è importante fornire alla vasca i micro e i macroelementi che le servono, dosando in base alle necessità della vasca Amtra X e Amtra Y, i fertilizzanti liquidi che ci aiuteranno nel bilanciare perfettamente i nutrienti nel nostro acquario!

AUTORE

Lorenzo Tarocchi

Lorenzo Tarocchi

Laurea magistrale in Agraria, Master in Acquacoltura e Ittiopatologia.

Classe 1986, Laurea magistrale in Agraria, Master in Acquacoltura e Ittiopatologia. Appassionato di pesca e di tutto quello che vive sott’acqua, inizia lavorando in un negozio di Acquari nel 2010 ed in seguito in una delle maggiori serre italiane specializzate nell’importazione di pesci tropicali, collaborando nel frattempo con il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa e con importanti aziende del settore.