Anche se ci sono delle eccezioni, la maggior parte dei pesci non può regolare la propria temperatura corporea in relazione a quella dell’acqua che li circonda.

Ci sono pesci che vivono in glaciali oceani polari o in stabili e tiepide acque di mari tropicali, ci sono pesci che affrontano notevoli escursioni termiche durante il susseguirsi delle stagioni o anche durante il corso di una giornata, quando un temporale improvviso inizia a gonfiare le acque di un torrente. 

Ci sono pesci che vivono in acque basse dove l’escursione di temperatura tra il giorno e la notte è importante.

Ognuno dei pesci che vive in questi ambienti si è evoluto nel corso di milioni di anni per adattarsi a quelle condizioni. Tutte le funzionalità del corpo sono regolate da una serie di reazioni chimiche mediate da particolari molecole, chiamate enzimi, che sono costruite per attivarsi in un determinato intervallo di temperatura. 

Il termometro per acquari è davvero utile? 

Rapidi sbalzi di temperatura possono portare enormi problemi ai pesci, che in natura risponderebbero spostandosi rapidamente in zone diverse del fiume, mare o lago per limitare lo shock.

In acquario i pesci non possono spostarsi e anche un rapido cambio d’acqua in inverno può portare stress agli ospiti delle nostre vasche. Il loro sistema immunitario si indebolisce e cresce il rischio di assistere ad attacchi di patogeni.

É importante, quindi, tenere ben monitorata l’acqua con un termometro, come Amtra Termometro Slim con ventosa  o Amtra termometro con ventosa.

Se l’esposizione a temperature non ottimali (sia troppo basse che troppo alte) si protrae nel tempo i pesci diventano letargici, smettono di alimentarsi, spesso si scuriscono e piano piano le loro funzioni vitali vengono compromesse.

Pesci in vasca con diverse tolleranze alla temperatura dell’acqua: come fare?   

A meno di non allevare pesci d’acqua fredda, abbiamo parlato dei rischi dell’esposizione alle alte temperature estive, è importante garantire ai pesci tropicali dei nostri acquari il mantenimento di una temperatura idonea al loro benessere. Non di rado, infatti, alleviamo assieme specie che, sebbene accumunate da simili esigenze riguardo i valori chimici dell’acqua, non hanno le stesse tolleranze alle temperature.

La temperatura media che viene consigliata normalmente per un acquario domestico è di 24-25°C, in quanto la maggior parte dei pesci tropicali ornamentali che abitano le nostre vasche (sia dolci che marine) riescono a digerire in maniera ottimale il cibo fornito, a crescere e a riprodursi.

Per mantenere stabile questa temperatura possiamo avvalerci di un accessorio pratico ed affidabile: il riscaldatore per acquario.

Il riscaldatore per acquario come funziona? É una resistenza elettrica dotata di un termostato che, nel riscaldarsi, trasmette il suo calore all’acqua dell’acquario. Il termostato fa in modo che la resistenza si accenda solo quando la temperatura scende sotto quella impostata e si spenga quando la raggiunge.

I riscaldatori Amtra Klima Eva e Amtra Klima Nano Preset sono fatti con materiali di qualità e termostati per acquario  affidabili, in modo da non disperdere energia elettrica. Possono essere inseriti nel filtro interno o, grazie alle loro ventose, in una zona dell’acquario dove la circolazione dell’acqua possa uniformare rapidamente la temperatura dell’acquario.

Il modo migliore per riscaldare l’acqua (e quello più gradevole dal punto di vista estetico) è però quello di inserire il riscaldatore all’interno del filtro esterno.

I nuovi filtri esterni Amtra Filpro EX T hanno un pratico ed efficiente riscaldatore a controllo elettronico che coniuga le esigenze estetiche con l’efficienza del posizionamento della resistenza direttamente nella zona di maggior flusso dell’acquario.

AUTORE

Lorenzo Tarocchi

Lorenzo Tarocchi

Laurea magistrale in Agraria, Master in Acquacoltura e Ittiopatologia.

Classe 1986, Laurea magistrale in Agraria, Master in Acquacoltura e Ittiopatologia. Appassionato di pesca e di tutto quello che vive sott’acqua, inizia lavorando in un negozio di Acquari nel 2010 ed in seguito in una delle maggiori serre italiane specializzate nell’importazione di pesci tropicali, collaborando nel frattempo con il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa e con importanti aziende del settore.