Per gli acquari d’acqua dolce possiamo parlare di tre tipologie principali di configurazione: Acquario di comunità, Biotopo o Aquascaping.

Gli acquari di comunità sono i primi con cui molti di noi si sono affacciati all’hobby. La loro caratteristica principale è quella di ospitare molte specie provenienti da paesi ed ambienti diversi, accomunate da simili esigenze per quanto riguarda la durezza dell’acqua, le richieste alimentari e le dimensioni.

Importante per questo tipo di acquari la presenza di piante che forniscano barriere e ripari per permettere ai pesci di sottrarsi alle attenzioni di partner irruenti o coinquilini vivaci.

Inoltre, piante rigogliose migliorano la qualità dell’acqua stessa, utilizzando gli scarti prodotti dai pesci per la loro crescita e liberando inoltre ossigeno necessario alla vita degli altri ospiti.

Un’altra accortezza da dover prendere è quella di provare ad occupare tutti i livelli di nuoto dell’acquario, per garantire il completo consumo di mangime durante la somministrazione ed evitare il sovraffollamento di zone della vasca.

Per la scelta delle specie compatibili bisogna considerare le dimensioni che queste raggiungeranno da adulte, prediligendo specie di dimensioni contenute.  È consigliabile evitare specie spiccatamente territoriali come ciclidi di medie e grandi dimensioni, che crescendo possono arrivare a predare i coinquilini o a stressarli scacciandoli continuamente dal territorio che si sono scelti.

Con l’esperienza molti acquariofili iniziano a modificare le proprie vasche ospitando pesci (e spesso anche piante) provenienti da una medesima zona del mondo. In questo caso si parla di acquari biotopo.

I biotopi rappresentano uno spaccato artificiale di un ambiente sommerso, dove i pesci ospitati vengono inseriti in un contesto che ne esalta le forme e i comportamenti naturali, anche se spesso sarebbe più corretto definirli acquari tematici, in quanto rappresentano spesso ambienti enormi, con altrettanto enormi differenze di popolazione e caratteristiche chimico-fisiche dell’acqua.

Uno dei più comuni biotopi che possiamo incontrare nelle vasche degli appassionati è quello amazzonico, con gli eleganti Pterophyllum scalare che si muovono tra radici sommerse, branchi di coloratissimi Paracheirodon axelrodi guizzanti nelle acque scure e ricche di tannini e gruppi di pacifici Corydoras che setacciano la sottile sabbia del fondo.

Altro biotopo molto conosciuto è quello della risaia asiatica con i Trichopodus dai colori intensi o il magnifico Betta splendens, le bellissime Trigonostigma e i vari Puntius che si muovono agili tra le piante sommerse e, infine, un gruppo di curiosi Pangio che cercano il loro cibo sul fondo.

Come non nominare poi il classico biotopo del lago Malawi in Africa, dove variopinti ciclidi si sfidano e si corteggiano tra le rocce del fondo, oppure le vasche progettate per accogliere il re dell’acquario d’acqua dolce, il Discus. In questo caso il biotopo è una variante dell’acquario amazzonico, ma con tanto spazio per il nuoto, legni di grandi dimensioni per creare ripari e una nuvola di pesci di branco rassicuranti che nuota sulle teste degli ospiti d’onore!

Oltre agli acquari di comunità e ai biotopi recentemente si è affermata una terza categoria di acquari, quella degli acquari di piante.

Negli ultimi anni la coltivazione di piante in acquario è diventata una vera e propria forma d’arte, con tanto di competizioni internazionali in cui appassionati si cimentano nella rappresentazione di paesaggi sommersi, di mondi incantati e misteriosi, dove le forme e i colori delle piante acquatiche e dei pesci si fondono in armoniose composizioni.

Per la costruzione dell’allestimento giusto si devono ricercare le giuste proporzioni tra l’acquario, gli elementi dell’arredo, le piante e i pesci, in modo da raggiungere l’equilibrio perfetto che ripaga del lavoro svolto.

Se nei primi anni questo tipo di acquario veniva visto come complesso e difficile da mantenere adesso con gli strumenti e i prodotti giusti si possono ottenere ottimi risultati, in grado di soddisfare sia acquariofili esperti che chi si affaccia adesso al mondo dell’acquario di piante.

AUTORE

Lorenzo Tarocchi

Lorenzo Tarocchi

Laurea magistrale in Agraria, Master in Acquacoltura e Ittiopatologia.

Classe 1986, Laurea magistrale in Agraria, Master in Acquacoltura e Ittiopatologia. Appassionato di pesca e di tutto quello che vive sott’acqua, inizia lavorando in un negozio di Acquari nel 2010 ed in seguito in una delle maggiori serre italiane specializzate nell’importazione di pesci tropicali, collaborando nel frattempo con il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa e con importanti aziende del settore.